Bonus ristrutturazione 2025: quali sono, come funzionano, a chi spettano

Cosa prevede il Bonus Ristrutturazione 2025: aliquote e benefici fiscali
Il Bonus Ristrutturazione 2025 è una detrazione fiscale IRPEF riconosciuta ai contribuenti che sostengono spese documentate per interventi edilizi su immobili esistenti. L’agevolazione, introdotta originariamente con l’art. 16-bis del TUIR e confermata con modifiche successive, resterà attiva anche per tutto il 2025 grazie alla proroga stabilita dalla Legge di Bilancio. La misura consente di recuperare il 50% delle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare, attraverso dieci quote annuali di pari importo.
Questa forma di incentivo si distingue per la sua ampia applicabilità: può essere richiesta sia per lavori effettuati su abitazioni principali sia su seconde case, ed è accessibile a proprietari, nudi proprietari, usufruttuari, comodatari, affittuari e anche ai familiari conviventi che sostengano la spesa.
L’obiettivo della detrazione è incentivare il miglioramento del patrimonio immobiliare nazionale, sostenendo economicamente gli interventi di manutenzione, adeguamento, sicurezza e risparmio energetico. Il beneficio resta subordinato alla corretta tracciabilità dei pagamenti e alla piena regolarità urbanistica degli immobili coinvolti.
Quali interventi rientrano nel Bonus Ristrutturazione 2025
Il Bonus Ristrutturazione 2025 copre una vasta gamma di interventi, definiti con precisione nella guida dell’Agenzia delle Entrate. Gli interventi agevolabili si distinguono in base alla tipologia di lavori e alla destinazione dell’immobile (unità singole o parti comuni condominiali).
Rientrano nel perimetro del bonus:
- manutenzione ordinaria, solo su parti comuni condominiali, come riparazioni e sostituzioni di finiture, rinnovamento degli impianti, tinteggiature e rifacimento di pavimentazioni;
- manutenzione straordinaria, come la sostituzione di infissi esterni, realizzazione di servizi igienici aggiuntivi o installazione di scale interne;
- restauro e risanamento conservativo, che include interventi per conservare l’organismo edilizio, come il consolidamento strutturale o l’eliminazione di elementi incongrui;
- ristrutturazione edilizia, ossia opere che portano a una trasformazione dell’edificio, compresa la demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria;
- realizzazione di autorimesse e posti auto pertinenziali, anche se realizzati in modo autonomo;
- installazione di impianti fotovoltaici non incentivati da altri bonus e interventi per la sicurezza contro gli illeciti;
- eliminazione delle barriere architettoniche, compresa l’installazione di ascensori e servoscala;
- interventi di cablatura, risparmio energetico e prevenzione di infortuni domestici, come l’adeguamento degli impianti elettrici.
Sono escluse le spese per nuovi fabbricati e ampliamenti, in quanto il bonus è destinato solo a edifici esistenti. Restano inoltre escluse, dal 2025, le caldaie a gas alimentate da combustibili fossili: tale spesa non sarà più ammessa al beneficio, anche se inserita in un progetto più ampio.
Quali sono gli step necessari prima di iniziare a ristrutturare
Per accedere in modo corretto al Bonus Ristrutturazione 2025 non è sufficiente sostenere le spese e rispettare i limiti imposti dalla normativa: è fondamentale seguire con precisione tutti gli step necessari prima di iniziare a ristrutturare, pena la perdita totale del beneficio fiscale.
Domande da portare al tuo tecnico prima di iniziare:
- L’immobile presenta irregolarità urbanistiche da sanare?
- Serve una CILA o una SCIA per l’intervento previsto?
- Posso documentare tutte le spese con fatture e bonifici parlanti?
- Rientro nei massimali considerando eventuali lavori passati?
Il primo passo riguarda la verifica della conformità urbanistica e catastale dell’immobile. Subito dopo, occorre determinare la natura dei lavori da eseguire, poiché da questo dipende il titolo edilizio da presentare: una CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) per la manutenzione straordinaria, o una SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività) per interventi più complessi.
Un altro passaggio obbligatorio è la comunicazione all’Azienda Sanitaria Locale (ASL), nei casi previsti dal Testo Unico sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro. Inoltre, se i lavori comportano un risparmio energetico (es. installazione di doppi vetri o impianti termici efficienti), sarà necessario effettuare la trasmissione della documentazione tecnica all’ENEA, entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
Per quanto riguarda i pagamenti, è essenziale che vengano effettuati con bonifico parlante. Questo deve riportare:
- la causale specifica del versamento (ai sensi dell’art. 16-bis del TUIR),
- il codice fiscale del beneficiario della detrazione,
- la partita IVA o il codice fiscale del destinatario del pagamento (l’impresa che ha eseguito i lavori).
Infine, occorre conservare tutta la documentazione, comprese le fatture, le ricevute dei bonifici, le eventuali autorizzazioni, i titoli abilitativi e le schede ENEA.
Come funziona la detrazione e quali sono le incompatibilità
Il Bonus Ristrutturazione 2025 può essere fruito esclusivamente attraverso la detrazione IRPEF in dichiarazione dei redditi, da suddividere in 10 quote annuali di pari importo. La detrazione parte dall’anno successivo a quello in cui le spese sono state sostenute, a condizione che tutti i requisiti risultino soddisfatti e documentati. Non è più possibile, come avveniva in passato, optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito.
In caso di vendita dell’immobile prima del termine del decennio, la detrazione residua può essere trasferita all’acquirente, salvo diverso accordo fra le parti indicato nel rogito notarile.
Il Bonus Ristrutturazione è compatibile con il Bonus Mobili, a condizione che l’intervento sull’immobile sia effettivamente agevolato. Non è invece cumulabile con altre agevolazioni per le medesime voci di spesa, come il Superbonus, l’Ecobonus o il Bonus barriere architettoniche, qualora si riferiscano allo stesso intervento. In questi casi, il contribuente deve optare per uno solo tra i benefici disponibili.
Esempi pratici di lavori ammessi e spese detraibili
- Ristrutturazione bagno condominiale: sostituzione rivestimenti e impianti idraulici, agevolata al 50% con CILA, spesa tracciabile con bonifico parlante.
- Realizzazione di una rampa per disabili: detrazione piena se conforme alle norme sulle barriere architettoniche.
- Costruzione box auto pertinenziale: agevolata se c’è vincolo di pertinenza con l’abitazione e regolare titolo edilizio.
- Installazione infissi e caldaia a condensazione: ammessa solo se la caldaia non è alimentata da combustibili fossili.
FAQ Bonus Ristrutturazione 2025
Serve la CILA per ottenere il bonus ristrutturazione?
Sì, nei casi di manutenzione straordinaria o ristrutturazione edilizia è obbligatorio presentare un titolo abilitativo, generalmente la CILA.
Il bonus spetta anche per interventi su seconde case?
Sì, l’agevolazione si applica anche a immobili non adibiti a prima casa, comprese seconde case e abitazioni locate o in comodato.
Cosa succede se non uso il bonifico parlante?
Il pagamento con bonifico parlante è obbligatorio. In caso contrario, la spesa non è considerata detraibile anche se documentata.
Tabella riepilogativa: Bonus Ristrutturazione 2025
Detrazione fiscale | 50% su un massimo di 96.000 € per unità immobiliare |
---|---|
Durata del beneficio | 10 anni (10 quote annuali di pari importo) |
Modalità di fruizione | Solo detrazione IRPEF (no sconto in fattura o cessione del credito) |
Interventi ammessi | Manutenzione, restauro, ristrutturazione edilizia |
Destinatari | Proprietari, usufruttuari, affittuari, familiari conviventi |
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