SCIA e Cila: cosa sono e quando servono. Quali sono le differenze?


SCIA e Cila: cosa sono e quando servono. Quali sono le differenze?

SCIA e Cila: cosa sono

La Cila (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) e la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) sono procedure essenziali nel settore edilizio italiano, ma si distinguono per scopo e grado di complessità. Per interventi complessi o che hanno un notevole impatto urbanistico ed edilizio, è richiesta la presentazione della SCIA. È necessario avere un progetto redatto e asseverato da un tecnico qualificato, assicurando la conformità alle norme in vigore. Diversamente, la Cila risulta essere più snella e appropriata per interventi di minore entità, senza vincoli normativi particolari. Non richiede la presentazione di un progetto dettagliato, ma si limita a una semplice dichiarazione di conformità. Le due procedure necessitano di documentazione dettagliata e potrebbero essere sottoposte a controlli da parte delle autorità competenti. In breve, se si tratta di interventi complessi che richiedono un controllo approfondito, è consigliato presentare una SCIA. Al contrario, per interventi meno significativi e più semplici la Cila risulta essere una soluzione più rapida ed economica.

CILA, riepilogo, aspetti chiave:

  • Scopo: Utilizzata per interventi di manutenzione straordinaria che non comportano modifiche strutturali dell’edificio.
  • Complessità: Meno complessa rispetto alla SCIA, adatta per lavori minori.
  • Procedura: Richiede una comunicazione asseverata da un tecnico abilitato (architetto, ingegnere, geometra).
  • Non necessita di un progetto dettagliato.
  • È sufficiente una dichiarazione di conformità alle normative vigenti.

Documentazione:

  • Relazione tecnica asseverata.
  • Elaborati grafici semplificati.
  • Modulo di comunicazione al Comune.
  • Verifiche: Può essere soggetta a controlli successivi da parte degli enti competenti.

Esempi di lavori:

  • Ristrutturazione interna senza interventi strutturali.
  • Rifacimento di impianti elettrici o idraulici.
  • Modifiche a tramezzi interni non portanti.

 

SCIA riepilogo, aspetti chiave:

  • Scopo: Necessaria per interventi più complessi che possono avere un impatto urbanistico ed edilizio significativo.
  • Complessità: Più complessa della CILA, adatta per lavori che comportano modifiche strutturali o rilevanti variazioni d’uso.
  • Procedura:
  • Richiede la presentazione di un progetto dettagliato redatto e asseverato da un tecnico abilitato.
  • Permette di iniziare i lavori immediatamente dopo la presentazione della SCIA, senza dover attendere l’autorizzazione.

Documentazione:

  • Progetto edilizio dettagliato.
  • Relazione tecnica asseverata.
  • Modulo di segnalazione certificata al Comune.
  • Eventuali autorizzazioni specifiche (es. paesaggistiche).
  • Verifiche: Soggetta a controlli preventivi e successivi da parte degli enti competenti.

Esempi di lavori:

  • Modifiche strutturali come l’apertura di nuove finestre su muri portanti.
  • Cambio di destinazione d’uso di un immobile.
  • Ampliamenti e sopraelevazioni dell’edificio.
  • Installazione di impianti tecnologici complessi (es. ascensori).

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